L'estate è quella stagione magica in cui tutti siamo più propensi a uscire dalla nostra comfort zone, a incontrare persone nuove e a vivere esperienze diverse. Spesso questo porta anche a nuove idee, spunti interessanti, opportunità inattese. Purtroppo, però, statisticamente significa anche essere più esposti, tra le altre cose, alle prepotenze e alla maleducazione. Che si tratti di un parcheggio rubato all'ultimo secondo, di liti tra genitori al parco giochi o di discussioni (più o meno civili) sul buon senso nella carrozza silenzio di un treno, sembra proprio che l'inciviltà sia diventata la norma.
Lo sdoganamento
Immagino avrai sentito la storia dell'Ospedale di Pozzuoli dove i membri di una famiglia hanno imbrattato il muro del reparto di ostetricia per celebrare la nascita di un bambino. La cosa che più mi ha colpito di questa notizia però non è stato tanto il gesto in se, quanto il fatto che, una volta contestata la cosa, la loro risposta è stata: "Noi preferiamo essere incivili in questo modo piuttosto di far male a qualcuno come fanno in questo Ospedale … Non siete degni di giudicare gli altri l’unico che ci può giudicare è il Signore e nessun altro più.”
Come se ci fosse una gerarchia dell'inciviltà, come se potessimo scegliere quale regola infrangere o come se per valutare la bontà di un gesto fosse necessario essere degni … di cosa poi è tutto da capire. Insomma, notizie come questa mi danno la sensazione è che la maleducazione e l'inciviltà siano ormai sdoganate. Accettate.
E non parlo solo della vita di tutti i giorni, ma anche sul lavoro la storia non è molto diversa; pensa solo a come, negli Stati Uniti, gli stili di leadership di personaggi come Steve Jobs o Elon Musk siano ancora considerati da molti un punto di arrivo. E per tornare in Italia, pensa a Sergio Marchionne (by the way, ho letto la sua biografia, scritta malissimo). Tutti leader noti per il loro stile duro, a volte brutale, spesso considerato necessario per il successo.
Ma è davvero così? La maleducazione è diventata di moda e, sul lavoro, paga davvero?
I costi nascosti
Un articolo di un anno fa dell’HBR ha provato ad analizzare proprio questo aspetto tirando fuori numeri credo molto interessanti. Pare che l'inciviltà e la maleducazione sul posto di lavoro abbiano in realtà dei costi enormi. In un contesto di questo tipo infatti:
il 48% delle persone diminuisce intenzionalmente il proprio impegno lavorativo;
il 47% riduce intenzionalmente il tempo trascorso al lavoro e il 38% riduce la qualità del proprio lavoro;
il 66% dei dipendenti afferma che le proprie prestazioni sono diminuite e il 78% che il proprio impegno verso l'organizzazione sia diminuito come conseguenza del clima;
il 12% lascia il lavoro a causa del trattamento incivile;
il 25% ammette di sfogare la propria frustrazione sui clienti.
E non è tutto. L'inciviltà danneggia anche la creatività. In un esperimento, i partecipanti trattati in modo scortese erano il 30% meno creativi degli altri e hanno prodotto il 25% di idee in meno (senza contare che quelle prodotte erano meno originali).
Quindi che fare? Quale è l’antidoto per questa epidemia?
Spoiler: no, non è la gentilezza!
Essere Gentili Vs. Essere Premurosi
Il concetto di “leadership gentile”, da sempre, mi fa venire l’orticaria; forse peggio c’è solo l’idea del “purpose branding”, ma è tema per un’altra newsletter.
Perchè non credo nella gentilezza sul lavoro?
Immagina di essere a una cena di gala aziendale. Il tuo collega ha un pezzo di prezzemolo incastrato tra i denti. Cosa fai? La persona "gentile" sorride e fa finta di niente, per non mettere in imbarazzo il collega. La persona "premurosa", invece, trova un modo discreto per farglielo notare.
Ecco, in questo esempio c'è tutta la differenza del mondo.
Essere "gentili" significa essere piacevoli, sorridere, evitare conflitti. È come mettere un filtro Instagram sulla realtà: tutto sembra più bello, ma non è necessariamente più vero o utile. Essere "premurosi", d'altra parte, significa avere il coraggio di dire o fare ciò che è necessario per il bene dell'altro, anche se può creare un momento di disagio.
Un ambiente di lavoro veramente premuroso è un ambiente dove le persone si sentono sicure nel dare e ricevere feedback onesti, dove i problemi vengono affrontati apertamente, dove la diversità di opinioni è non solo tollerata ma incoraggiata. Ed i benefici di un ambiente di lavoro più “premuroso” sono evidenti:
Aumenta la produttività: Le persone lavorano meglio in un ambiente positivo e di supporto.
Migliora il morale: I dipendenti si sentono più apprezzati e motivati.
Riduce lo stress: Un ambiente di lavoro simile è meno stressante per tutti.
Favorisce la collaborazione: Le persone sono più propense a lavorare insieme quando si trattano con rispetto.
Aumenta la fidelizzazione dei dipendenti: Le persone sono meno propense a lasciare un lavoro dove si sentono apprezzate.
Migliora la reputazione aziendale: Un'azienda nota per la sua cultura gentile attira talenti migliori.
Ok, ma da dove partire per avere un posto di lavoro più “premuroso”?
5 consigli pratici
Ecco alcuni consigli pratici che ho imparato nel corso degli anni per creare un ambiente di lavoro capace di farsi percepire come premuroso:
Inizia da te stesso: La premura è come l'ossigeno in aereo - devi prima indossare la tua maschera prima di aiutare gli altri. Prenditi cura di te stesso in modo radicale. Solo quando sei in equilibrio puoi davvero essere d'aiuto agli altri;
Fai del tuo meglio: Sembra banale, vero? Eppure, svolgere il proprio lavoro con dedizione e competenza è uno dei gesti più premurosi che si possano fare. Pensaci: quando fai bene il tuo lavoro, rendi più facile quello dei tuoi colleghi;
Crea connessioni autentiche: Non limitarti alle chiacchiere da macchinetta del caffè. Fai uno sforzo consapevole per conoscere veramente i tuoi colleghi. Chiedi della loro famiglia, dei loro hobby, dei loro sogni. Crea ponti, non muri.
L'arte del riconoscimento: Un complimento sincero può essere come un raggio di sole in una giornata nuvolosa. Non lesinare con gli elogi quando sono meritati. Ricorda: riconoscere il valore altrui non diminuisce il tuo.
Feedback come atto di premura: Quando devi dare un feedback, fallo con l'intenzione di far crescere l'altra persona. Cerca di essere onesto ma rispettoso, critico ma costruttivo. Il tuo obiettivo dovrebbe essere sempre quello di elevare, non di demolire.
La vera premura non è un atto isolato, ma un modo di essere. È un muscolo che si rafforza con l'esercizio quotidiano.
Lo so, ora starai pensando che è tutto bello e forse vero, ma Steve Jobs, Elon Musk e Sergio Marchionne hanno avuto successo con le loro aziende anche grazie ad uno stile di leadership duro e a volte brutale.
Ma la prossima volta che pensi a come organizzare la tua azienda... fai conto di non essere della stessa categoria.
Statisticamente, è più probabile che sia così!
Sempre avanti, condannati all’ottimismo!
Giuseppe
Il consiglio pratico n.1 è incredibilmente sottovalutato.
In questo periodo di ritmo lento estivo sto riuscendo ad averne cura come vorrei e riscontro un cambiamento radicale nel modo di approcciarmi al lavoro e agli altri.
Dovrebbe essere sempre così, ma sono un po' preoccupata in vista della ripresa dei ritmi galoppanti. Spero di riuscire a mantenere un minimo di questo equilibrio così positivo...